Dalla fine del 2019, tutto il mondo sta fronteggiando una pandemia causata da un nuovo coronavirus, denominato SARS-CoV-2. Da marzo 2020, il Governo italiano sta instaurando una serie di provvedimenti e di restrizioni socio-economiche per tentare di arginare il dilagarsi dell’epidemia, prima tramite un lockdown totale a livello nazionale, poi attraverso interventi differenziati a livello delle singole regioni. I provvedimenti intrapresi finora hanno inizialmente estinto la prima ondata e stanno cercando di ottenere effetti positivi sul contenimento della seconda ondata della pandemia. Tuttavia, gli stessi provvedimenti stanno avendo effetti indesiderati seppure parzialmente prevedibili sulle altre patologie, definite croniche non trasmissibili. Infatti, un aspetto cruciale legato alla prima ondata della pandemia è stata la riduzione dei ricoveri per condizioni non legate al COVID-19, anche urgenti, soprattutto in branche come la cardiologia e la gastroenterologia. Durante la seconda ondata, invece, stiamo assistendo a una completa riorganizzazione degli ospedali, dai pronto soccorso ai reparti non Covid alle sale operatorie agli ambulatori specialistici e dei medici di medicina generale che sta sempre più ingolfando il Servizio Sanitario Nazionale, con ripercussioni spesso gravi dirette sia sui pazienti che sul personale sanitario direttamente coinvolto. Inoltre, i medici e gli infermieri sono la categoria professionale più colpita dal Covid-19, sia in termini di numero di contagiati che di morti. Sappiamo bene che il rischio clinico è la possibilità che un paziente subisca un danno involontario imputabile alle cure sanitarie, ma il rischio clinico, in caso di pandemia infettiva, riguarda anche gli operatori sanitari, soprattutto in alcune branche che operano in condizioni di emergenza. Durante la pandemia da Covid-19, il Servizio Sanitario Nazionale e, in particolare, le pratiche ospedaliere in caso di emergenza sanitaria, sono messi a durissima prova, comportando un tasso di mortalità elevatissimo, soprattutto in alcune regioni di Italia, con una mortalità altissima fra medici e infermieri. In base a queste considerazioni, si terranno due giornate dedicate ad aggiornamenti in materia di aspetti clinici e giuridici della Pandemia da Covid-19 con particolare attenzione alle branche di Cardiologia e Gastroenterologia.